COMAC srl

Nata ad Appiano nel 1982 e con sede a Egna (Bolzano), ha sviluppato l’attività a livello nazionale e internazionale grazie alla vendita di macchine movimento terra, impianti di frantumazione e vagliatura. Acquisita Vema spa – storica concessionaria FIAT-HITACHI – dopo il suo scioglimento, dal 2003 è dealer Hitachi per il Trentino Alto Adige e le provincie di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo.
SETTE GIORNI SU SETTE

Nel sito padovano della ZeroCento, società di servizi che movimenta e lavora in loco le scorie d’acciaieria per ottenere inerti artificiali ad elevate prestazioni (in particolare l’Ipergrip, del tutto simile ad un basalto naturale, perfetto per la produzione di conglomerati bituminosi) operano da svariati anni diversi esemplari di pale gommate Hitachi ZW310. Queste lavorano a valle della produzione d’acciaio, prodotto da rottami con lavorazione a caldo: prelevano due volte al giorno le scorie di risulta dai processi di fusione e le utilizzano per alimentare un impianto di frantumazione e selezione per produrre inerti artificiali ad alte prestazioni, soprattutto in termini di resistenza meccanica. In questo processo produttivo le ZW sono sottoposte a cicli di lavoro impegnativi in termini di potenza, forza di strappo e forza di trazione. Il processo produttivo circolare nasce dalla collaborazione con la committente Acciaierie Venete, realtà che produce circa due milioni di tonnellate all’anno di acciaio, riciclando selezionati rottami, negli stabilimenti di Padova, Sarezzo e Borgo Valsugana.
Sul finire degli anni Novanta ha affidato a ZeroCento di Ponte San Nicolò (PD) la gestione delle scorie dell’impianto padovano. L’azienda ha scelto lavorare con due pale gommate Hitachi ZW310-3 con pneumatici L5 e benne Ultra HD. Sono poi seguiti due esemplari di Serie 5, due esemplari di Serie 6 e ora due esemplari delle nuove Serie 7. Solitamente le macchine lavorano oltre 2.000 ore all’anno tra i siti ZeroCento di Padova e Cremona e dopo quattro anni vanno in panchina per fare da muletto e garantire all’acciaieria di non interrompere mai il processo produttivo a forno caldo, attivo 7 giorni su 7. La scelta della pala gommata Hitachi e del modello ZX310 è avvenuta a seguito di molteplici test con modelli concorrenti di pari classe e, racconta il responsabile ZeroCento Paolo Cottini: “non abbiamo avuto dubbi sulle prestazioni di questo modello. Il resto lo ha fatto la grande affidabilità delle macchine”. A quasi quindici anni da quel momento, quindi, oggi possiamo dire che la scelta delle ZW Hitachi è stata davvero azzeccata. A due primissime ZW310-3 entrate in servizio nell’anno 2000, sono seguite due ZW310-5, quindi due ZW310-6 e ora due ZW310-7. Gli ultimi due esemplari sono stati consegnati alla ZeroCento dal distributore Comac: una Serie 7 a fine 2023 ed una ad aprile 2024. Oltre all’impianto di produzione di Padova, ZeroCento ne gestisce uno a Cremona. Sommando, la capacità produttiva complessiva dei due impianti si arriva a un 3.500 t di prodotto al giorno, pari ad una produzione annua di circa 700 mila tonnellate.
La nuova ZW310-7 non è una Serie 6 evoluta, ma molto di più. Hitachi ha rivisto integralmente la macchina per incrementare stabilità, cinematica e prestazioni, elevare il comfort e la sicurezza dell’operatore, quindi garantire emissioni inferiori a pari produttività. Il passo della macchina è stato allungato di 900 mm avvicinandosi a modelli con una maggiore cubatura della benna standard (4,5 o 5 m3). Il motore Cummins L9 è di nuova generazione e se introduce, in aggiunta all’Scr, un filtro Dpf allo scarico è anche vero che elimina il ricircolo dei gas di scarico incrementando l’efficienza e riducendo i consumi di carburante. In termini di potenza, il valore massimo espresso dal 6 cilindri in linea da 8,9 litri è simile a quello della Serie 6 visto che si attesta a circa 226 kW a 1.700 giri/min. A far la differenza è però la coppia massima cresciuta del 13% (ora ben 1.636 Nm) e raggiunta a un regime di soli 1.100 giri/min rispetto ai precedenti 1.400 giri/min. Confermate ovviamente la trasmissione powershift con lock up di serie, gli assali esclusivi Hitachi e una forza di trazione pari ai modelli Serie 6. La cabina è stata aggiornata con un’intuitiva pulsantiera posizionata sul montante destro e sopra di lei un bel monitor lcd a colori controllabile tramite un nuovo selettore rotativo sulla consolle destra, azionabile tenendo la schiena dritta, appoggiata allo schienale del sedile pneumatico Grammer. Lo stesso discorso vale per lo sterzo joystick (disponibile a richiesta) che riduce non poco l’affaticamento dell’operatore. È confermata anche la silenziosità interna elevata con una pressione acustica dichiarata di soli 69 dB(A).
LASSU’ SULLE MONTAGNE:
L'Escavatore cingolato ZX240N tra Passo Rolle e Val di Fiemme.

24 tonnellate: una “taglia” che nei cantieri del nostro paese è molto apprezzata dalle imprese. Un segmento che l’escavatore cingolato Hitachi ZX240N – arrivato alla settima generazione - rappresenta al meglio. Non può essere altrimenti, visto che da sempre si tratta di una macchina solida, affidabile e produttiva, tanto negli impieghi heavy duty quanto nelle più tradizionali operazioni di scavo e movimento terra. Monoblocco o triplice ha un raggio operativo di oltre 9 metri e una profondità di scavo intorno ai 6 metri a seconda dell’allestimento. A muoverlo è il motore Isuzu 4HK1 Stage V turbocompresso con turbina a geometria variabile, intercooler e EGR e trattamento delle emissioni inquinanti DOC+CSF+SCR. Un motore da 128,4 kW a 2000 giri/minuto, che assicura una forza di trazione massima di 203 kN e la capacità di superare pendenze del 70%.
Ottimo l’equilibrio tra prestazioni e consumi, garantito dal sistema di gestione idraulica TRIAS III, che con il supporto dell’indicatore ECO oltre a ridurre emissioni e consumi, ottimizza il comportamento dell’escavatore in funzione del tipo di lavorazione. La cabina, poi, è un must: spaziosa e confortevole, con una rumorosità tra le più basse sul mercato e livelli di vibrazioni diminuiti del 20% rispetto alla serie precedente. Movimento sincronizzato del sedile, quadro comandi con joystick gestibili senza sforzo e monitor LCD a colori da 8” facilitano l’operatore, che gode della completa visibilità dell’area di lavoro; merito delle ampie superfici vetrate e del sistema di videocamere Aerial Angle con vista a 270°. Pochi – grazie al sistema di aggancio rapido potenziato integrato sul monitor - i secondi necessari per sostituire le attrezzature.
È indubbio che l’escavatore cingolato Hitachi ZX240N dà il suo meglio quando è messo “sotto pressione”, tanto dal compito da svolgere che dal contesto ambientale. Eccolo quindi all’opera a Cavalese (TN), dove la grande impresa di costruzioni Misconel lo impiega nella realizzazione del nuovo tratto stradale di Passo Rolle (1.984 metri) e da parte dell’Impresa Trettel in Val di Fiemme per la pulizia e manutenzione dei bordi stradali. Entrambi i modelli sono stati forniti da COMAC (Egna – BZ), dealer Hitachi per il Trentino Alto Adige e le provincie di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo e Venezia.
UN SOTTOCARRO IMPORTANTE PER LA MASSIMA SICUREZZA OPERATIVA

Lo ZX530LCH-7 al lavoro nella suggestiva cava di basalto della Vaccari Antonio Giulio S.p.A. a San Pietro Mussolino, da cui escono prodotti finiti per impieghi in ambito ferroviario e stradale.
"Nel corso degli anni, Vaccari ha realizzato accurati ripristini ambientali delle cave dismesse, allo scopo di creare nuove aree verdi e spazi pubblici accessibili alle comunità locali. I piani di ripristino includono la bonifica del terreno, la rimozione di strutture obsolete, la messa in atto di interventi di rimboschimento e la creazione di habitat per la fauna. Anche la cava di San Pietro Mussolino sarà interessata da questo tipo di interventi, ma non nell’immediato: “In questo sito abbiamo davanti ancora 15 anni di sviluppo. La produzione si rivolge al settore dei lavori infrastrutturali, con un 60% destinato al ferroviario e un 40% allo stradale, che include aggregati per gli asfalti, drenanti, ecc.” racconta Mauro Pesavento (Responsabile produzione Vaccari).

“Nel nostro parco mezzi erano già presenti due escavatori Hitachi(uno ZX470 e uno ZX490, impiegati tuttora in un altro nostro sito di escavazione del basalto, a Montecchia di Crosara) e una pala Fiat-Hitachi acquistata nel 2003. Dato che ci siamo trovati bene con il 490, ci è sembrato un passaggio naturale aggiungere alla nostra dotazione uno ZX530: abbiamo chiuso il contratto con Comac nel gennaio 2024”. E continua : “Per noi è importante avere una macchina che sia allestita da roccia, con un carro importante” spiega [Pesavento]. “Nelle operazioni di disgaggio, è fondamentale che l'operatore abbia soprattutto una garanzia di sicurezza, che la macchina ‘non scappi’. Sono aspetti, questi, che per noi vengono prima della comodità del sedile o degli altri comfort in cabina, che pure sono indiscutibili: vogliamo mettere a disposizione degli operatori una macchina che li faccia sentire sicuri nelle fasi operative”.

La forza di trazione nello ZX530LCH-7 è aumentata del 30% e si accompagna a una maggiore forza sterzante, utile nelle manovre in un contesto caratterizzato da forti pendenza come quello della cava.
A livello di attrezzature, noi in genere usiamo benne e martelli demolitori, ma questa macchina è stata acquistata per essere impiegata solo nel disgaggio, quindi sempre con la benna”. E proprio quest’ultima corrisponde all’unica richiesta specifica al di fuori dell’allestimento standard: “Abbiamo espressamente richiesto una benna Lameter, un produttore affidabile che conosce già le nostre esigenze ed è già in possesso dei nostri disegni con le configurazioni adatte ai lavori che svolgiamo qui. Lo abbiamo fatto presente a [Mario Rebella] di Comac, che ha saputo accontentarci”. La benna, realizzata su misura in base alle indicazioni di Vaccari, ha una lama di taglio da 1,70 m, denti auto-affilanti e profili laterali antiusura.

Mario Rebella (Responsabile filiale Comac Padova e commerciale Regione Veneto) giudica decisiva per l’acquisto l’esperienza positiva di Vaccari con altre macchine Hitachi: “Rappresento da quattro anni questo marchio per Comac, e devo dire che da tutti i clienti è riconosciuto come il punto di riferimento del mercato a livello idraulico. Anche l'affidabilità, già testata dall’azienda con gli altri due escavatori, ha sicuramente fatto la differenza”.
In questo servizio parla anche il costruttore rappresentato da Massimiliano Todini (General affair manager Hitachi Italia), ed è presente Chiara Quarello (Responsabile marketing Comac) che spiega e sottolinea l'importanza della collaborazione tra dealer e costruttore Hitachi.
A questo link l'articolo completo, corredato da spettacolari immagini dello ZX530LCH-7 al lavoro, oltre che di due video interviste.
COMAC: RITORNO IN VENETO A TINTE ARANCIO

Una storia colorata di arancio
Quello di Comac è un nome storicamente legato a Hitachi, le cui origini risalgono al 1982, quando la società fondata ad Appiano (Bz) dalla famiglia Piffer ha iniziato a occuparsi della commercializzazione di macchine movimento terra, impianti di frantumazione e vagliatura.
A partire dal 1999, quando la Comac ha acquisito Vema S.p.A., storica concessionaria Fiat-Hitachi per il Trentino-Alto Adige, Comac è sempre rimasta fedele al marchio, diventando poi distributore esclusivo Hitachi per il Triveneto nel 2003, a seguito dello scioglimento della joint-venture con Fiat. Solo di recente, tuttavia, in concomitanza con la redistribuzione territoriale della rete italiana Hitachi avvenuta tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, Comac ètornata in Veneto. Attualmente è concessionaria non solo per Trento e Bolzano, ma anche per Padova, una parte di Venezia, Verona, Rovigo e Vicenza: province in cui è ripartita con la vendita di macchinari e attrezzature Hitachi e la relativa assistenza tecnica.

Mario Rebella (Responsabile filiale Comac Padova e commerciale Regione Veneto) gestisce fin dalla sua apertura nel gennaio 2021 la filiale di Maserà di Padova, in cui sono presenti un magazziniere e tre meccanici, con la possibilità di rivolgersi anche a officine esterne in appoggio, qualora lo richieda la vastità del territorio.

La filiale, situata nella zona sud di Padova, nei dintorni di Abano Terme e Montegrotto Terme, dispone di un piazzale espositivo di circa 2mila m2 rivolto verso la statale adriatica.
Il service: formazione continua, esperienza e officine autorizzate
Nella filiale Comac di Padova sono presenti tre tecnici, formati regolarmente da Hitachi per mantenersi al passo con le modifiche e le evoluzioni delle macchine, e un magazziniere che si occupa di tutta la parte interna di gestione carico e scarico macchine e vendita di ricambi.
“Sono tutti esperti” commenta Rebella . “Due di loro lavorano su macchine Hitachi da più di trent’anni, e hanno sviluppato un livello di competenza molto elevato. In più ci sono le officine autorizzate a intervenire sui mezzi Hitachi: ne abbiamo ormai una per provincia, quindi riusciamo a coprire capillarmente la regione a livello di service, e a garantire tempi di intervento just in time o quasi. La maggior parte dei problemi vengono risolti nell’arco della giornata, mentre gli altri richiedono al massimo 24-48 ore. Oggi abbiamo anche la possibilità di lavorare da remoto su alcuni tipi di errori, legati al software, e risolvere dall'ufficio”.

Brand identity, nuovo logo e attività fieristica: la comunicazione del marchio Comac
“Abbiamo lavorato sul restyling del logo aziendale, dopo diversi anni” racconta Chiara Quarello , Responsabile Marketing di Comac. “Stiamo implementando le attività di marketing, quindi la partecipazione a fiere, soprattutto locali. Dopo la presenza dell’anno scorso al Samoter di Verona e quella al Bauma insieme a Hitachi, abbiamo concluso di recente un paio di eventi fieristici sul territorio, di cui uno a Lonigo (Vi), importante soprattutto per la parte dei mini-escavatori".
“Infine, stiamo lavorando anche sulle pagine social, soprattutto su Instagram per quanto riguarda la vendita ma anche la parte noleggio di Hitachi, su cui stiamo spingendo molto. Occupandomi della pagina aziendale Comac / Harma (ovvero quella dell'officina che gestisce le riparazioni e l'assistenza) ho potuto riscontrare personalmente nell’ultimo periodo il senso di appartenenza al marchio diffuso tra i clienti: non solo per quanto riguarda Hitachi, ma anche per Comac”.
I MINIESCAVATORI HITACHI ZX33U E ZX55U ARMA SEGRETA PER LA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO MONTANO E L’INGEGNERIA NATURALISTICA

Ha sede a Cavalese (Trento), si chiama “Alta Quota” e da trent’anni si occupa di manutenzione del territorio montano e di ingegneria naturalistica. Attività che contemplano il consolidamento di pareti rocciose, la realizzazione di terre rinforzate (dette anche terre armate) per la stabilizzazione di scarpate e pendii, opere quali paravalanghe e paramassi, la posa di tubazioni per acquedotti, fognature e innevamenti; installazione di barriere stradali di sicurezza e la realizzazione di staccionate tradizionali in legno. Un lavoro ad alta specializzazione, che presuppone un’elevata conoscenza del territorio nel quale ogni volta Alta Quota interviene; un territorio la cui diversa morfologia rappresenta sempre una nuova sfida. Sebbene la sua sede d’elezione sia il Trentino, l’azienda opera nel nord e centro Italia e anche in Svizzera.
Lavorare in montagna, o comunque in quota, significa spesso muoversi su terreni in pendenza e in spazi ridotti. Contesti nei quali - per peso, dimensione e raggio di rotazione ridotto – i miniescavatori Hitachi Zaxis 33U-6 e Zaxis 55U-6 entrambi Stage V si dimostrano indispensabili. Anche per la loro robustezza. Forniti da “Comac”, dealer Hitachi per il Trentino Alto Adige e le provincie di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo, questi modelli hanno recentemente operato con successo in cantieri di diversa natura: dalla realizzazione di manufatti in terreno rinforzato a Torri del Benaco (VR) o presso il “Rifugio Friedrich August” – Col Rodella a Campitello (TN), al consolidamento di uno smottamento sulla strada forestale a Canazei (TN), sino alle opere di terrazzamento di due giardini a Solferino (MN) e Tesero (TN).

Con peso operativo di 3.720 kg (ZX33U) e 5.310 kg (ZX55U), una potenza di 18,8 e 29,1 Kw, i due escavatori garantiscono tempi di ciclo rapidi a fronte di carichi di lavoro elevati. Un’alta produttività che non va a scapito del comfort e della sicurezza di guida come del contenimento dei consumi e il basso impatto ambientale. Due prerogative, queste ultime, che incontrano le esigenze di lavoro di “Alta Quota”, costantemente impegnata in contesti “sensibili”.